Il 47° Rapporto/2013 Censis non ci fa stare allegri: in
questi anni tutti (famiglie, imprese, i
vari soggetti economici e sociali) siamo
stati impegnati nella
sopravvivenza, in un continuo progressivo processo di adattamento.
“Viviamo un grande ampliamento delle diseguaglianze sociali. Troppa gente non
cresce, ma declina nella scala sociale". Il risultato?
“Dopo la
sopravvivenza, oggi siamo una società più 'sciapa', più malcontenta, più
infelice: senza fermento, circola troppa accidia, furbizia generalizzata,
disabitudine al lavoro, immoralismo diffuso, crescente evasione fiscale,
disinteresse per le tematiche di governo del sistema, passiva accettazione
della impressiva comunicazione di massa.
Da ciò nasce uno scontento rancoroso, che non viene da motivi
identitari, ma dalla crisi delle precedenti collocazioni sociali di individui e
ceti".
Il Censis
registra una macroscopica “voglia di reagire”, ma non nella direzione che in
questi giorni sta esplodendo per le vie e le piazze d’Italia e che può portare
ad esiti disastrosi. Ritiene invece che possa
essere indirizzata su versanti
costruttivi, se innanzitutto la classe dirigente – presto e subito – la smette di
“ricercare la sua legittimazione nell'impegno a dare stabilità al sistema
partendo da annunci drammatici, decreti salvifici e complicate manovre".
Il risultato? ... Siamo più infelici ... (Lorenzo Viani, La guerra) |
... scontenti e rancorosi ... (Lorenzo Viani, La vergine pazza) |
.... disposti alla furbizia ... (Lorenzo Viani, La fiera ...) |
La classe dirigente ... (Lorenzo Viani, Lo scultore del villaggio) |
... lontana, estranea ... (Lorenzo Viani, Versilia) |
.. rispetto alla realtà delle persone ... (Lorenzo Viani, Il folle) |
E’ che la credibilità
della politica è oggi quasi allo zero. Solo
gesti significativi forse potrebbero riabilitarla in parte e riavvicinarla a noi
comuni mortali: contro la corruzione dilagante, contro il nepotismo e il
clientelismo, contro gli stipendi gonfiati dei politici ed i pravilegi di
troppi amministratori regionali, a favore dei giovani e degli adulti disoccupati.
Il rapporto Censis
individua due grandi ambiti per nuovi spazi imprenditoriali e nuove occasioni occupazionali: il primo è il
processo di radicale revisione del welfare; il secondo è quello della economia
digitale. Anche qui la politica dovrebbe darsi una mossa, prima che sia troppo
tardi... dei giovani ... (Lorenzo Viani, La befana della bambina povera). |
Come uscirne? (Lorenzo Viani, Il Volto Santo). |
Il Rapporto dichiara che occorre un paziente lavoro di discernimento e mediazione,
possibile solo in orizzontale nei vari
sottosistemi della vita collettiva. “A riprova del fatto che questa società, se
lasciata al suo respiro più spontaneo, produce frutti più positivi di quanto si
pensi. Sarebbe cosa buona e giusta fargli tirar fuori il fiato".
Tutto è rimesso dunque nelle nostre mani. Tocca ad
ognuno di noi tessere e riscoprire nelle nostre relazioni quotidiane la
“connettività”. Questa è la vera rivoluzione (silenziosa), il vero cambiamento che
non si può delegare in bianco né ai potentati politici né ai guru di turno: “fecerunt commune!”, come secoli fa all’alba di
una nuova civiltà dopo lo sfacelo e l’anarchismo feudale. Connettività vuol
dire solidarietà, fraternità, ospitalità reciproca, accoglienza di ogni alterità…
E c’è bisogno, come l’aria da respirare, del supporto della scuola e di tutti
gli educatori sparsi per l’Italia.
... metterci insieme .... (Lorenzo Viani, Piazza della chiesa di Montecatini) |
... dare spazio alla scuola ... (Lorenzo Viani, Il filosofo). |
Lorenzo Viani è stato un pittore italiano (1882 - 1936). Nelle sue opere ha voluto e saputo esprimere la realtà dei poveri e dei diseredati con commossa, dolente, malinconica partecipazione.
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