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sabato 2 novembre 2013

Lo stupore del Requiem di Mozart. Video.








Rex tremendae majestatis, qui salvandos salvas gratis, salva me, fons pietatis.

Il conosciutissimo Requiem di Mozart (non è “tutto Mozart”, ma quello che ascoltiamo lo è  sicuramente) non finisce mai di  stupire, di coinvolgermi in una ridda di emozioni che si trasformano in pressanti  interrogativi e richiedono risposte ultime e definitivi significati.

Nepomuk della Croce, W.A.Mozart

E dietro intravvedo sempre l’uomo sofferente, stanco, debilitato nella salute, provato da una esasperata sensibilità. Il 1791 è l’anno della morte di Mozart. Nel luglio riceve un “misterioso” committente che gli chiede la musica di una messa funebre.



Un misterioso committente.

Scrive il 7 settembre: “Sono inebetito, conto a forza e non posso non pensare all’immagine di questo incognito. Lo vedo di continuo, esso mi prega, mi sollecita, mi chiede con insistenza il lavoro. Vado avanti, perché il comporre mi stanca meno del riposo. D’altra parte non ho  più da temere. Lo sento, a quel che provo, che l’ora sta per suonare; sono in procinto di morire; ho finito prima di aver goduto del mio talento".




Arnold Böcklin, l'isola dei morti.


"Eppure la vita era tanto bella, la carriera si apriva sotto auspici tanto fortunati, ma il proprio destino non può essere cambiato. Nessuno può misurare i propri giorni, bisogna rassegnarsi, sarà quel che piacerà alla provvidenza. Ecco, terminato il mio canto funebre, non devo lasciarlo imperfetto”.
 

Prima di attivare il video si consiglia di porre in pausa la musica del blog: sopra link laterale, pagine.






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