Dedicata a Mario – del
Liceo “Giordano Bruno” – che ci ha lasciato.
S. Michilini, Allegoria della lotta di liberazione in Nicaragua, 1982. |
«Se partissi in
Tua compagnia, o Signore,
nessuno
ardirebbe più chiedermi di tornare
tra gli uncinati
artigli di questo mondo.
Non ho che un
pugno di lana per tessere la mia
coperta,
ed essa è tanto
sottile che non basterà
a mitigare i
rigori della vecchiaia e delle malattie.
Conosco peraltro
un luogo
in cui lana e
coperta non servono a nulla;
e ivi, nella
dimora del Sadhu,
io entrerò come
servitore,
deponendo il mio
cuore ai piedi di Lui, come
un’offerta.
Nessuno
ardirebbe allora chiedermi di tornare
tra gli uncinati
artigli del mondo dei mortali.
Nella loggia più
alta del palazzo vive un potente Re
e a quel Re
voglio dedicare il mio cuore,
così che nessuno
ardisca chiedermi di tornare
nel mondo dei
mortali.
Quando il
riflesso di miriadi di perle e diamanti
illuminerà la
mia strada,
e a quella luce
io potrò offrire il mio cuore,
nessuno oserà
implorarmi di tornare al mondo dei
mortali.
Dove il Sole non
si leva, né la Luna tramonta,
dove la pace
dell’appagamento pervade ogni cosa,
io prenderò
rifugio, e nessuno oserà chiedermi
di tornare nel
tumultuoso mondo dei mortali».
(Kabir, Preghiera
induista, sec. XIV – XV)
Nessun commento:
Posta un commento