C’è un pensiero molto ardito nella tradizione rabbinica:
“Le opere degli
uomini sono più belle delle opere di Dio”.
L’arte, in senso
globale, non è un’imitazione,
ma un passo
avanti rispetto alla creazione.
E’ Dio che mette
in moto questo, che lo vuole.
Infatti, in
Genesi 1, 28, Egli dice: “Dominate…”,
e gli uomini,
maschi e femmine, dominano il mondo.
Dominio
significa trasformazione,
significa
che l’uomo deve imprimere nel mondo
ciò che Dio ha
posto in lui.
E’ questo il
senso del detto rabbinico citato sopra,
e illustrato da una disputa
tra rabbi ‘Aqiva e il governatore romanoTinneio
Rufo.
Rufo chiede a
rabbi ’Aqiva:
“Quali sono le opere più belle,
le opere di Dio o le opere degli uomini?”
Rabbi ‘Aqiva
risponde: “Le opere degli uomini”,
e per dimostrarlo fa portare un mazzo di spighe
e un pane e dice
al governatore:
“Questa è
l’opera di Dio, e questa è l’opera degli uomini”.
Poi fa portare
un fascio di lino
e un bel tessuto
di Beisan e dice:
Ecco, paradossalmente, Dio ha dato all’uomo
il compito, se
così si può dire, di superarLo.
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