Platone scrive il Critone intorno al 395 a. C., eppure le
sue parole sono d'incredibile attualità …
Socrate è stato
condannato a morte e Critone, suo fedele amico,
gli suggerisce la possibilità della fuga. Socrate non intende evadere
dal carcere e risponde, all’invito di Critone, inscenando un dialogo
immaginario con le Leggi in persona …
Socrate – Dunque partendo dalle cose sulle quali ci siamo accordati, bisogna che ora consideriamo questo: se sia giusto che io cerchi di uscire di qui senza che gli Ateniesi lo autorizzino, oppure se non sia giusto; e, se apparirà giusto, tentiamo; se no, lasciamo andare. […]
Allora
rifletti su questo. Se, mentre noi siamo sul punto di svignarcela di qui, o
come altrimenti si debba chiamare questa azione, ci venissero incontro le Leggi
e la Città, e, fermandosi innanzi, ci domandassero:
«Dimmi,
o Socrate, che cosa hai intenzione di fare? Che altro pensi, con questa azione
che stai per compiere, se non di distruggere noi che siamo le Leggi e tutta
quanta la Città, per quanto dipende da te? O ti pare che possa ancora esistere
e che non venga interamente sovvertita quella Città, in cui le sentenze emesse
non hanno vigore, ma, ad opera di privati cittadini, vengono destituite della
loro autorità e distrutte?»
Che
diremo, o Critone, a questi e ad altri simili argomenti? Molte cose, infatti,
uno potrebbe dire, in particolare se oratore, a favore di questa legge
trasgredita, la quale prescrive che le sentenze emesse abbiano vigore.
Oppure
diremo loro:
«La
Città ha commesso ingiustizia contro di noi e non ha giudicato la causa secondo
giustizia?».
E
che diremo, dunque, se le Leggi così continuassero a dire: «Forse si accordò
fra noi e te anche questo, o non, invece, di attenersi alle sentenze che la
Città pronuncia? […]. Di’, dunque, che cosa hai da rimproverare a noi e alla
Città, dato che cerchi di distruggerci? […] credi tu forse che ci sia pari
diritto fra te e noi, e, se noi intendiamo fare qualcosa contro di te, credi di
aver diritto anche tu di fare le stesse cose contro di noi?»
(Platone, Critone 48b-50e, contenuto in Tutti gli scritti, Rusconi, Milano 1994)
(Platone, Critone 48b-50e, contenuto in Tutti gli scritti, Rusconi, Milano 1994)
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